PARROCCHIA SS. REDENTORE - MONSERRATO

Pellegrinaggio nel Casentino

L'Aula capitolare presenta degli interessanti scanni e il soffitto a cassettoni di stile toscano risalenti al secolo XVI.
Sull'altare è posta una tela raffigurante La Vergine col Bambino circondata da Santi. Sulla parete posta tra la chiesa e l'aula è la tela raffigurante San Romualdo e cinque discepoli nella foresta.

Il Casentino è una delle quattro vallate principali della provincia di Arezzo, situato a nord della provincia. Deve il suo nome, molto probabilmente, a quello della tribù ligure dei Casuentini, a testimonianza di come il fiume Arno facesse da zona di confine tra il territorio etrusco e quello ligure. Paesaggisticamente varia dalle grandi foreste delle zone di montagna alle zone pianeggianti e collinari del fondovalle. Le caratteristiche peculiari del territorio sono probabilmente una delle cause che hanno indotto Francesco d'Assisi a scegliere la Verna (oggi sede di un convento francescano) come luogo di preghiera, e San Romualdo a fondare l'Eremo di Camaldoli.

Il Santuario della Verna in Toscana, il monte di San Francesco

Su questo monte, crudo ed impervio, il Santo d'Assisi si recava per pregare e fare penitenza. Qui, con i suoi primi seguaci, aveva edificato la prima chiesa della Verna: Santa Maria degli Angeli. Qui sono avvenuti alcuni fatti miracolosi relativi alla sua vita. Ma soprattutto qui, nel 1224, San Francesco ricevette le Stimmate. Dopo due anni Francesco muore ad Assisi, nel 1228 viene già santificato. L'episodio miracoloso delle Stimmate da subito fa assumere alla Verna una dimensione enorme come luogo di fede. Solo qualche anno dopo i Conti Guidi di Poppi fanno erigere una chiesetta sul punto preciso dove Francesco aveva ricevuto le Stimmate (l'attuale Cappella delle Stimmate).

Vale comunque la pena elencare alcuni degli aspetti di maggior interesse di questo sacro monte: la Chiesa di Santa Maria degli Angeli, prima chiesa del luogo eretta in forma rudimentale da San Francesco e dai suoi primi seguaci; la Basilica Maggiore realizzata a cavallo tra XV e XVI secolo; il Corridoio delle Stimmate dove 22 affreschi di Baccio Maria Bacci raccontano la vita di San Francesco e dove ogni giorno alle 15 si svolge la coinvolgente Processione dell'Ora IX; la grotta chiamata "il letto di San Francesco"; la Cappella delle Stimmate fatta edificare attorno al 1260 dai Conti Guidi di Poppi sul punto esatto dove San Francesco aveva ricevuto le Stimmate; il breve ma spettacolare passaggio sul precipizio della scogliera; il suggestivo Sasso Spicco. La Verna, come già detto, è luogo d'arte. In particolare è ricca di raffinatissime terrecotte robbiane. Nella basilica è conservato uno dei capolavori di Andrea Della Robbia: l'Annunciazione.
Il santuario della Verna è situato a 1128 m/slm nel massiccio che domina la vallata del Tevere. Questa montagna apparteneva al Conte Orlando di Chiusi della Verna che ne fece dono a san Francesco l'8 maggio 1213 in occasione di una festa cavalleresca. Francesco vi si recò per la prima volta nel 1214; l'ultima volta vi arrivò nel 1224, quando ricevette le stimmate. Nel 1218 Francesco vi fece costruire, in prossimità delle casupole dei frati, una cappella dedicata a Santa Maria degli Angeli delle stesse dimensioni della Porziuncola, ingrandita nel 1260.

Visita al Santuario

Entrando dall'antico ingresso accediamo ad un piccolo porticato che protegge le entrate della foresteria, dei chioschi e della chiesetta di Santa Maria degli Angeli.
Salendo poi pochi gradini ci troviamo sul Quadrante, il piazzale lastricato dal quale è possibile accedere praticamente a tutti i punti di interesse del Santuario. Il piazzale prende il nome dalla meridiana incisa sul campanile della Basilica. Una grande croce in legno al bordo del piazzale si affaccia sulla valle del Casentino, siamo a 1128 metri sul mare e si gode di un panorama magnifico.
Dal Quadrante abbiamo anche una bella veduta dell'insieme del complesso monastico: la Basilica con il suo campanile, circondata dal porticato e la piccola cappella di Santa Maria degli Angeli. I tetti in pietra del convento con camini dalla forma fantasiosa, costruiti dagli stessi frati del convento, come anche il pozzo della foresteria, l'antica cisterna utilizzata per ospiti e pellegrini.

Sull'altare originario della chiesetta di Santa Maria degli Angeli si può notare una bellissima terracotta di Andrea della Robbia rappresentante l'Assunzione. Sugli altari che delimitano le due parti della cappella, le terrecotte sono di Giovanni della Robbia.
La Basilica Maggiore fu costruita tra il 1348 e il 1509. Vi si possono ammirare le terra cotte dell'Annunciazione e della Natività, capolavori di Andrea della Robbia. Nella prima cappella a destra si trovano le reliquie di san Francesco e i resti del Beato fra Giovanni della Verna. All'uscita dalla Basilica, ci si dirige verso una scala che scende alla Cappella della Maddalena, costruita sul luogo dove era situata la cella abitata da san Francesco nei suoi primi soggiorni alla Verna. Si continua la discesa verso il Sasso Spicco. Francesco veniva sovente a pregare in questa spaccatura della montagna umida e buia.
A metà percorso del corridoio, a destra, una porta dà accesso al "Letto di san Francesco", una grotta umida e fredda dove il Poverello ha soggiornato una o due volte. Si scendono ancora delle scale per arrivare alla Cappella della Croce, della fine del XIII sec., costruita sul luogo dove sorgeva l'ultima cella abitata da Francesco. Infine, si giunge alla Cappella delle Stimmate, della fine del XIII sec. Sopra la porta d'ingresso, una scultura in marmo rappresentante il dono delle stimmate. Sopra l'altare si trova una grande terracotta di Andrea della Robbia rappresentante la Crocifissione. Ai piedi dell'altare, c'è il punto in cui Francesco ricevette le stimmate in risposta alla sua preghiera incessante. All'uscita si può passare dal "precipizio", luogo dove Francesco fu sottratto alla tentazione.

Santa Maria degli Angeli

Questa piccola chiesa rappresenta il nucleo originario attorno al quale si è poi sviluppato tutto il convento e fu costruita in seguito all'apparizione della Vergine a San Francesco. Sul suo campanile a vela vi è ancora la campana donata nel 1257 da San Bonaventura. All'interno l'altare ospita una terracotta invetriata con l'Assunta che dona la cintola a San Tommaso, opera di Andrea della Robbia, realizzata intorno al 1485. Vicino all'ingresso si trovano due pale, sempre di scuola robbiana: la Natività con San Francesco e Sant'Antonio di Luca della Robbia e la Pietà, di Giovanni della Robbia.

La Basilica Maggiore ed il Campanile

Dalla piazza del Quadrante si accede alla Basilica Maggiore, dalla forma a croce latina ed a navata unica. All'esterno la basilica è abbracciata da un porticato che si prolunga quasi fino al campanile. Quest'ultimo è di forma quadrata e non molto alto (24 metri), risale alla fine del 1400.
La basilica conserva al suo interno capolavori d'arte, fra i quali spiccano le ceramiche di Andrea della Robbia e della sua bottega, come la Madonna del Rifugio, che arricchisce l'altare dedicato a San Francesco, la Natività, l'Annunciazione e la pala dell'Ascensione. Quest'ultima, risalente al 1490, in origine era ospitata al centro della chiesa, sul fondo, concludendone la prospettiva e rappresentando l'immagine culminante della visita alla Verna.

Nella Cappella delle Reliquie sono conservati, in una bacheca di cristallo, alcuni oggetti appartenuti a Francesco: il saio, la tovaglia, la ciotola e un bicchiere, un pezzo di corda, la "disciplina" (flagello di penitenza in catenelle di ferro), il bastone. In una teca in bronzo è esposta poi la reliquia del sangue del Santo: un panno di lino che egli teneva sulla ferita del costato, e che è rimasta intrisa del sangue.

Il Corridoio delle Stimmate

A sinistra della Basilica, attraverso una porta ad arco, si accede al Corridoio delle Stimmate, edificato tra il 1578 e il 1582. E' in questo corridoio che si svolge la processione dei frati, che si recano sul luogo dove Francesco ricevette le stigmate. La leggenda dice che una notte d'inverno, quando fuori imperversava una tormenta, i frati dovettero rinunciare alla processione. La mattina dopo trovarono impresse nella neve le orme degli animali del bosco, che erano andati in processione al loro posto. Fu così costruito il corridoio per dare riparo ai frati anche negli inverni nevosi. Il corridoio è affrescato con episodi della vita di San Francesco, in particolare quelli che riguardano la Verna. Gli affreschi originali furono presto rovinati dalle intemperie e furono rifatti in diversi tempi. Oggi ci sono 21 riquadri, 18 realizzati da Baccio Maria Bacci tra il 1929 e 1962, in sostituzione degli affreschi seicenteschi di fra' Emanuele da Como, che erano già stati rinnovati nel 1840 da Luigi e Giovanni Ademollo, la cui opera è ancora visibile negli ultimi tre riquadri. La storia del Santo è preceduta da un affresco che rappresenta il Presepe: fu proprio Francesco nel 1223 il primo a voler rappresentare una scena che mostrasse la natività.

A metà del corridoio una porta dall'aspetto antico, coperta di borchie di chiodi, permette di accedere ad una grotta buia in fondo alla quale troviamo una lastra di roccia. Era questo il luogo dove San Francesco riposava, usando la nuda pietra come letto. Una griglia di ferro è stata posta a protezione della pietra perché la gente, ritenendola miracolosa, ne asportava dei pezzi.

Cappella della Stimmate

Proseguendo si giunge alla cappella delle Stimmate, che rappresenta il cuore del Santuario. Sorge sul luogo ove San Francesco ricevette le stigmate e venne edificata nel 1263. Sul pavimento è segnalato da una lapide il luogo dove sarebbe avvenuto il miracolo. Sopra la porta vi è un tondo con la Madonna con Bambino benedicente, della bottega di Andrea della Robbia. Sulla parete di fondo è posta una monumentale pala, di Andrea della Robbia, raffigurante Cristo crocifisso fra angeli con ai piedi la Madonna, San Giovanni, San Francesco e San Girolamo dolenti.

Uscendo all'aperto si può girare attorno alla grande roccia su cui poggiano le fondamenta della cappella di S. Sebastiano e del Romitorio. Una ringhiera permette di affacciarsi senza pericolo sui prati sottostanti e di godere della bellissima veduta. Nella parete rocciosa è presente un piccolo anfratto, chiuso da un grata. Al suo interno, stando a quanto si legge nei Fioretti, fu accolto San Francesco una volta che il demonio cercava di gettarlo nel dirupo e la roccia si avvolse su di lui come se fosse di cera molle, dandogli riparo.

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