PARROCCHIA SS. REDENTORE - MONSERRATO

Una cosa meravigliosa

L’alba dell’11 febbraio 1858 annuncia un giorno di freddo e nebbia. La mamma è già in piedi ed all’opera vicino al focolare. Bernadette la sente dire: “Non c’è più legna: bisogna scendere verso il fiume Gave per andare in cerca di legna”. Bernadette scende giù per la stradina con la sorella Toniette e Jeanne Abadie, una vicina di casa, e arriva, senza averlo propriamente scelto, davanti alla grotta di Massabielle. Lì c’è un canale, una specie di ruscello che ne impedisce l’accesso. Toniette e Jeanne l’attraversano saltando e gridando che l’acqua è gelida. Bernadette resta indietro, ha paura di prendere freddo. - “Aiutatemi a gettare dei sassi nell’acqua perché possa passare”. - “Passa come abbiamo fatto noi!” – le risponde Jeanne. E’ a questo punto che succede una cosa meravigliosa: “Dopo un colpo di vento – racconta Bernadette – ho visto qualcosa di bianco, simile ad una piccola ragazza. Ho tentato di fare il segno della croce, ma non sono riuscita: la mano mi si era appesantita. Poi è stata la ragazza a fare il segno della croce e allora anche io sono riuscita”.

Un appuntamento

Dopo quell’11 di febbraio, i genitori di Bernadette vogliono impedirle di tornare alla grotta, ma finiscono col permetterle di andare a Massabielle. Il 18 febbraio, per la prima volta, colei che Bernadette chiama “Aquerò”, “quella lì”, le parla con voce “soave e dolce”. “Aquerò” dice: “Vuole farmi la grazia di venire qui per quindici giorni?” Parole straordinarie per delicatezza. Mi ha dato del “lei”, diceva Bernadette, a cui nessuno mai s’era rivolto in questo modo. Dopo il “si” di Bernadette, la Madonna aggiunge: “Non prometto di renderla felice in questo mondo ma nell’altro”.

Penitenza! Penitenza! Penitenza!

Il 24 febbraio, nel corso dell’ottava apparizione, la Madonna pronuncia una parola nuova, che ripeterà per molti giorni: “Penitenza!”. E aggiunge: “Preghi Dio per i peccatori”.

Lourdes: la storia

Bernadette Soubirous nacque il 7 gennaio del 1844, prima di 7 figli.
La crisi che in quegli anni colpì la Francia si abbatté anche sulla sua famiglia, che visse in estrema povertà. In famiglia tuttavia vi era una grande armonia che riposava sull’amore reciproco e sulla devozione religiosa. Per contribuire al mantenimento della famiglia Bernadette fu affidata ad una famiglia di amici, impiegata nel pascolo delle greggi e come cameriera presso la loro taverna. La famiglia si trasferì in una malsana cella dell'antica prigione (foto sopra). I suoi sentimenti religiosi erano già forti sin da piccola, sebbene ella non conoscesse per nulla il Catechismo, essendo analfabeta: “se la Santa Vergine mi ha scelto, è perché sono la più ignorante!” dirà più tardi.

Costruire la comunità

Nel corso della tredicesima apparizione, il 2 marzo 1858, la Madonna chiede a Bernadette (a destra nella foto) “di andare a dire ai sacerdoti che si costruisca qui una cappella e che si venga in processione”. Cosa? Una cappella! Una processione! A Massabielle, luogo selvaggio! Per don Peyramale, il parroco, era delirio puro: sentiva già le risa dei signori del Caffè Francais. Ma un giorno, malgrado tutto, il parroco promette la costruzione della cappella, purché la presunta apparizione sveli il suo nome. E’ quanto avverrà il 25 marzo 1858: “Io sono l’Immacolata Concezione”.

A Nevers

Dopo le apparizioni una folla sempre più numerosa giunge a Lourdes dove Bernadette vive ancora con la sua famiglia. Per allontanarla da tale invadenza, il parroco la fa entrare dalle suore quale pensionante (15 luglio 1860). Qui frequenta la scuola, è incaricata di alcuni lavori casalinghi ed accudisce i malati per i quali dimostra grande affetto. Cresce normalmente, come tutti i ragazzi della sua età. Si interroga, tuttavia, in merito al suo futuro. La Madonna infatti non le aveva detto nulla di ciò che avrebbe dovuto fare. Tocca a lei trovare la sua strada. Nel 1864 prende la sua decisione e chiede di diventare suora nella Congregazione che la ospita. Perché? “Perché mi ci sento bene, perché nessuno mai mi ci ha forzato e perché amo i poveri”.
Il suo desiderio è ora quello di vivere nascosta, dimenticata. Talvolta, invece ha l’impressione di essere messa in mostra “come un animale alla fiera”. Nel 1866, può finalmente partire per il convento di Nevers. Non tornerà mai più a Lourdes. Qui per 13 anni, al servizio di Dio e delle sue sorelle, Bernadette vive in profondità il messaggio di preghiera e di conversione che Maria le ha affidato a Massabielle. Sono giorni intessuti di servizio e amore, ma toccati spesso dalla malattia. Svolge i suoi compiti di infermiera con disponibilità e delicatezza: “Non vivrò un solo istante senza amare”. Ma la malattia continua a colpire: asma, emottisi, tumore osseo al ginocchio.

L’11 dicembre 1878 è definitivamente costretta a letto: “ Sono macinata come un chicco di grano” . All’età di 35 anni, il 16 aprile 1879, i suoi grandi occhi scuri che hanno visto Maria si chiudono per sempre. (nella foto a lato: il suo corpo incorrotto conservato nel convento di Nevers).


“Vorrei che si dicessero anche i difetti dei santi e ciò che hanno fatto per correggersi. Questo servirebbe molto di più che non i loro miracoli e le loro estasi"
                                                                              (Così diceva Bernadette riconoscendo la sua testardaggine)



Quest'anno un folto gruppo di monserratini, capitanato da Mario Sini, ha trascorso alcuni giorni nella cittadina dell'apparizione. Immensa appare la basilica che si erge sulla grotta come volesse dominare tutto il circondario.Tutti i giorni migliaia di fedeli, raccogliendosi in preghiera, partecipano alle molteplici manifestazioni religiose. La Grotta, che un tempo era nota come "tana dei maiali", ora è dimora di fede per chi crede in "Quella" madre che fa la figlia del proprio nascituro.

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