Carissime sorelle,

il 13 marzo 2020, nella Comunità di Cagliari "Maria Ausiliatrice", il Signore ha introdotto nella Sua casa per la nostra carissima


SR CARMELITA CORRIAS
nata a nata a Fordongianus (OR) il 25.01.1930    
professa a Castelgandolfo il 05.08.1953
appartenente all'Ispettoria Romana San Giovanni Bosco.

Sr Carmelita faceva parte di una numerosa famiglia: aveva sei sorelle e due fratelli. I genitori erano contadini molto credenti, buoni e laboriosi. Anche i figli, come potevano, si davano da fare per contribuire al buon andamento della casa. In quella vita semplice, riferisce che sentì la chiamata di Gesù e che decise presto di seguirla anche se questo significava lasciare la sua famiglia, cui fu molto legata e che sempre le manifestò vicinanza, affetto e gratitudine. Tra tutti, ricordava specialmente il fratello Salvatore che, arruolatosi giovanissimo nella Marina Militare, aveva lasciato la famiglia e l'amata terra sarda e morì poi precocemente. La scelta del nostro Istituto fu motivata dalla conoscenza di Santa Maria Domenica Mazzarello: quando aveva 14 anni, nella piazza del suo paese era stata organizzata una presentazione della sua vita ed ella decise in cuor suo di diventare come quelle suore che mai aveva visto. Lo riferì al parroco che l'accompagnò nel discernimento vocazionale. Il grande affetto di cui godeva in famiglia, specialmente dalla mamma, rese molto difficile il distacco. Fu molto felice negli anni di formazione, grazie alla presenza di formatrici in cui riconosceva un profondo amore al Signore e una grande capacità di dialogo. Dopo la professione sr Carmelita fu cuoca per 55 anni: a Roma "Sacro Cuore" (presso i Salesiani), Colleferro, Santulussurgiu (in due riprese), Cuglieri e a Monserrato. Molto generosa, si prodigava per tutti: con serenità e spirito di sacrificio cercava di venire incontro alle richieste che le si facevano. Attenta e sorridente, preparava sempre i pasti con cura cercando di rallegrare le suore e le ragazze che erano ospiti per campi scuola, esperienze vocazionali o altre circostanze. A volte, di nascosto, chiamava una o l'altra e offriva un assaggio dell'ultima prelibatezza preparata. Laboriosa, silenziosa, amava trascorrere in chiesa lunghi momenti in preghiera per tutti, per i suoi familiari, per l'Ispettoria e per la Comunità educante in cui era inserita. Si vedeva dal suo sguardo che era una cosa sola con quel Gesù tanto amato in una vita spesso sofferta a causa di varie vicissitudini. Aveva un temperamento solare e vivace, per cui fu molto amata da tutte le ragazze, ma si distingueva perchè sapeva mostrare fiducia a quelle più birichine. Una suora, allora ragazzina, racconta che quando nessun'altra voleva credere alla sua vocazione, sr Carmelita con pazienza, amorevolezza e parole semplici le spiegava che per seguire la voce del Signore non bastava lo slancio e l'entusiasmo di un momento, ma la costanza del quotidiano esercizio dell'amore. Sempre presente all'oratorio, negli ultimi anni, si occupava di vendere caramelle e dolciumi, manifestando grande affetto, cura, interessamento personale e verso i familiari. Le ragazze di quegli anni, alcune oggi FMA, raccontano di averla sempre cercata come un punto di riferimento. Infatti, era per lei motivo di grande gioia il ritorno di exallievo/a che veniva a salutarla.  Nel 2013 per ragioni di salute fu trasferita nella Comunità "Maria Ausiliatrice" di Cagliari. Accolse con spirito di fede questo doloroso distacco, mantenendosi sempre gioviale e sorridente. Molto silenziosa, non si lamentava mai, nonostante le grandi difficoltà di salute; finchè potè seguì la Santa Messa e il Rosario alla Tv. Anche lì, andare a trovarla voleva dire ricevere un dono di sana fraternità e profondità spirituale, fatto di silenzio e di sguardi, di serena accoglienza delle limitazioni che la salute precaria le hanno imposto.
Ti ricordiamo sorridente, sr Carmelita, e con questo sorriso pensiamo che tu abbia accolto quel Gesù che non ha mai cessato di amarti e che ora, lo speriamo, ti conduce nella Casa del Padre. Da lì, prega per la nostra Italia e il nostro mondo tanto sofferenti in questo periodo.
L'Ispettrice
 Sr Angela Maria Maccioni

PARROCCHIA SS. REDENTORE - MONSERRATO

Quante sono le vocazioni originarie della nostra parrocchia? Sono diciassette: 15 Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA), una Laica consacrata della comunità La Tenda del magnificat e Don Marco Sorgia, diocesano.
Le vocazioni della nostra parrocchia

Maria è entrata tra le FMA a 20 anni, ma si può dire che ha iniziato il cammino di formazione sin da piccola, perché frequentava l’asilo delle suore. Nel tempo libero poi, dopo aver aiutato la mamma nelle faccende domestiche, frequentava l’oratorio serale e ogni giorno andava a messa a Sant’Ambrogio. Lei è dunque cresciuta in quest’ambiente religioso. Dopo l’ingresso tra le suore si è laureata in matematica ed ha insegnato per molti anni sia in Sardegna che in Continente. A Civitavecchia ha anche svolto la mansione di economo, mentre a Santu Lussurgiu è stata direttrice. Per riavvicinarla alla mamma malata, venne rimandata presso la casa delle FMA di Monserrato.

Qui, dopo la pensione, sentendosi ancora in forze chiese che le venisse data ancora una qualche mansione da svolgere. Venne accontentata e le fu dato il compito di portinaia. Perché, le chiedevano, lei che è stata direttrice ha accettato di fare la portinaia? Lei rispondeva che non è il ruolo che conta ma l’amore a Dio ed al prossimo che ci si mette nello svolgerlo. Aggiungeva anzi di trovare più gratificante fare la portinaia che la direttrice: soprattutto viveva con gioia il momento in cui al mattino i bambini entravano a scuola e lei poteva svolgere il suo compito di accoglienza. Con il passare degli anni non riusciva più a fare le scale ed è stato perciò necessario trasferirla in una casa FMA di Cagliari predisposta per persone anziane o in situazione di disabilità. Da due anni è allettata ed è lucida a momenti alterni. Quando è lucida si lamenta del peso che secondo lei dà alle consorelle, pur sapendo che le vogliono bene, e poi chiede notizie delle persone conosciute e prega. Tra i suoi desideri vi è quello di giungere a spegnere le 100 candeline. Allora auguriamo a suor Maria di arrivare ai primi chent’annus cun salude !!!

                                                                                                                                                    Francesco Masala

Sono di Monserrato e ho conosciuto le suore all’età di tre anni, quando ho cominciato a frequentare l’asilo come allieva. Poi ho continuato a stare in oratorio durante le medie e l’adolescenza come oratoriana e animatrice per le bambine, perché mi piaceva trascorrere il tempo con loro. Stavo con le più piccole nel gioco, preparavamo le recite e le feste insieme e poi mi piaceva moltissimo lavorare con le bambine nel laboratorio di ricamo. La mia vocazione è stata molto naturale, mi sentivo bene nell’ambiente salesiano che rispondeva al mio bisogno di Dio: infatti, essere consacrata, vivere in comunità e avere una casa con una cappella che mi permetteva in ogni momento di pregare, di seguire la messa sono state le cose che mi hanno guidato nella scelta di diventare suora. Mia madre era contenta e pregava perché scegliessi questa strada. Mio padre era un po’ preoccupato - diceva che ero molto delicata, perciò se volevo farmi suora non dovevo diventare una suora dell’ospedale, esposta a tanti pericoli - ma il giorno della mia professione era contentissimo per la mia scelta. Le mie sorelle hanno sofferto la separazione da me, poiché ero la più piccola e il nostro legame era molto forte, ma vedermi felice le ha rassicurate con il tempo. Il mio percorso vocazionale è iniziato a diciotto anni, anche se sentivo già da molto giovane il desiderio di diventare suora: nel 1951 sono partita per il noviziato a Castelgandolfo, nel 1954 i primi voti e nel 1960 ho fatto i voti perpetui. Sono stata in molte case e in Sardegna, in particolare, nelle case di Santu Lussurgiu, Macomer, Guspini, Cagliari... Inizialmente, il mio compito è stato l’assistenza tra le bambine e le ragazze degli istituti in cui mi trovavo e delle allieve della scuola, poi per venticinque anni ho avuto la funzione di economa. Non riesco a pensare alla mia vita senza le suore salesiane: stavo sempre con loro e sono diventata una FMA perché essere insieme alle giovani e pregare per il loro bene faceva parte di me e volevo che diventasse il mio stile di vita. Nel 2014 farò sessant’anni di professione. 

                                                                                                                                                      Chiara Basoccu

E' tornata "a casa" nella notte del 19 febbraio 2016, all'età di 103 anni, lasciando in tutti tanta serenità e pace.
Suor Maria ha trascorso gli ultimi anni a Cagliari in riposo, ma pur sempre un riposo "attivo", finché le è stato possibile. Poi le lunghe giornate in camera con il venir meno delle forze ma con la gioia delle frequenti visite che riceveva. Nei momenti di lucidità manifestava il desiderio del cielo e invocava tanto spesso la mamma.
Grazie Suor Maria della tua vita donata giorno per giorno con semplicità e gioia

All'alba del 23 marzo 2016, dalla casa "Madonna del Divino Amore" di Roma, è entrata nella Pasqua senza fine del Regno di Dio la nostra cara sorella Suor Daniela ARGIOLAS
La ricordiamo nelle parole dell'Ispettrice Suor Angela Maria Maccioni che ne ha tracciato una breve biografia.
Suor Daniela è nata a Monserrato il 13 gennaio 1965, professa a Castelgandolfo il 5 agosto 1991, appartenente all'Ispettoria Romana "S. Giovanni Bosco".
Suor Daniela è cresciuta in una famiglia unita che ha trasmesso a lei e al fratello sani principi e valori cristiani. Fin da piccola, dalla Scuola materna, è stata a contatto con le FMA, è quasi cresciuta con loro. Ricca di doni e di vitalità, apparteneva alle Polisportive Giovanili Salesiane "Condor", dapprima nel basket e poi come allenatrice nel minibasket. Le piaceva molto la musica e suonava benissimo la chitarra classica. La vita oratoriana è stata importante per lei. Ha fatto esperienza del dono ricevuto e dato, ha visto nelle sue educatrici la bellezza di una vita spesa per i giovani e ha desiderato percorrere il cammino della totale donazione al Signore nel carisma salesiano.

All'età di 19 anni ha avuto chiaro il progetto della sua vita: "nella salute o nella malattia, in vita o in morte, desidero essere FMA per sempre". Prima di entrare nell'Istituto, avendo vinto il concorso abilitante per l'insegnamento nelle scuole dell'Infanzia e nella Primaria, ha insegnato per un anno nella Scuola dell'Infanzia di Monserrato.
Il 7 ottobre 1988 è stata ammessa al Postulato. Ripercorrendo l'itinerario della sua forma-zione, ricordava in particolare la fraternità e la familiarità che aveva trovato in quell'ambiente. Dopo il noviziato a Castelgandolfo, ha emesso la prima professione il 5 agosto 1991.
L'obbedienza l'ha chiamata a Roma, nella casa "Gesù Nazareno" di via Dalmazia, come insegnante nella scuola dell'Infanzia. Dal 1992 al 1994 ha lavorato nella casa "Sacro Cuore" con lo stesso incarico. Dal 1994 al 1995 nella casa "Sr. Teresa Valsé" di Roma ha vissuto l'anno intensivo di Juniorato e, al termine di questo, è tornata alla casa "Sacro Cuore" fino al 2000 come insegnante della scuola Primaria. Dal 2000 era nella comunità di via Dalmazia come insegnante della scuola Primaria fino a quando la sua salute glielo ha permesso.
Suor Daniela nel contatto con i bambini e nel rapporto con le loro famiglie ha maturato la sua capacità educativa e relazionale. Era apprezzata per la serietà professionale e il grande senso di responsabilità. Durante la preparazione ai voti perpetui si sono manifestati i primi sintomi della malattia che lungo gli anni l'ha limitata nel fisico, ma non nell'animo anzi, in lei è cresciuto l'amore per la vita.
Nonostante la sofferenza, è rimasta serena, circondata dall'amore della mamma e dei familiari, dall'affetto e dalle cure delle consorelle.
La riconoscenza dei tanti exallievi ed exallieve è segno della grande dedizione di suor Daniela alla scuola e alla formazione integrale degli alunni e alunne che ha accompagnato fino all'ultimo.
Grazie, suor Daniela, ti affidiamo tutti i nostri bambini e le loro famiglie. Ti pensiamo nella celeste Gerusalemme dove "non ci sarà più la morte né lutto, né lamento, né affanno" ( Ap.21,4).

Suor Carmelita Corrias
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