PARROCCHIA SS. REDENTORE - MONSERRATO
Chiara e la sua Giornata Mondiale della Gioventù
E' una gioia grande poter ricordare e parlare della mia prima Giornata Mondiale della Gioventù, a Madrid. Ho deciso di partecipare per condividere e per confrontarmi con altri giovani come me, vivendo un'avventura che segnasse il mio cammino spirituale e che mi facesse sentire dentro la Chiesa. Eravamo tutti parte di un'unità, come se le diversità linguistiche e le distanze geografiche tra le nazioni si fossero annullate, per dare spazio ad un unico linguaggio e ad un Paese comune, nel quale ci sono la gioia dello stare insieme e l'entusiasmo di essere seguaci di Cristo. Ho provato un senso di appartenenza fortissimo, anche perché ho potuto trascorrere l'esperienza in stile salesiano e ritrovare gli effetti dello stile di don Bosco in tutto il mondo, così come si racconta nei suoi sogni missionari.
E' stato meraviglioso fare un pieno di emozioni intense e profonde che non pensavo di provare e alle quali è impossibile restare indifferenti. Non mi sentivo più da sola nelle mie difficoltà quotidiane, ma amata da Dio, totalmente e senza limiti. Mi sono resa conto che noi, giovani tanto diversi, dubbiosi e disorientati o fiduciosi e sicuri, eravamo in realtà uguali, perché accomunati dal desiderio di cercare il senso della propria vita e di trovare la nostra vocazione, ponendoci la domanda: Che cosa mi chiede il Signore? Due milioni di ragazzi che hanno risposto all'invito del Papa e altri che si sono uniti a noi con la preghiera, sono la prova che la speranza sta proprio nella fede dei giovani e che al Signore è possibile ogni cosa. Ho impresso nella memoria la catechesi del card.Tettamanzi, il quale ha ricordato che i cristiani sono testimoni autentici, persone significative nella società, che credono non in una dottrina, ma in una persona viva e concreta, Gesù: l'essenziale per il cristiano.
Chiara, 21 anni, nella foto con dei giovani africani presso la casa M. Auxiliadora a Madrid
Radicati e fondati in Cristo, saldi nella fede
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